VUOTI SCONOSCIUTI NELLA PIETRA DA CANTONI DEL CASALESE: RISCOPERTA E PROSPETTIVE
Abstract
Nell’ambito delle attività finalizzate alla valorizzazione del patrimonio paesaggistico ed architettonico di cui è permeato il territorio dell’Ecomuseo della Pietra da Cantoni (Monferrato casalese, Provincia di Alessandria), sono stati condotti studi e ricerche di primo approfondimento per il censimento e la caratterizzazione dei siti di cava della pietra. Le scoperte emerse da tale analisi sono andate ogni più rosea aspettativa, consentendo di riscoprire un patrimonio di luoghi, architetture e coltivazioni ormai quasi dimenticati e abbandonati. Soffocati dalla lussureggiante vegetazione del Monferrato casalese ma ancora in parte esplorabili, sono stati rinvenuti alcuni antichi siti di cava in sotterraneo che preservano le atmosfere simili a quelle dei luoghi creati da antiche civiltà: è trascorso poco più di mezzo secolo dalla cessazione delle estrazioni di pietra ed ora nei vuoti sotterranei non riecheggiano più i sordi rumori delle lavorazioni, nel silenzio assoluto resta solo la memoria tangibile dell’opera umana di pochi ma ingegnosi uomini di cava, mastri d’ascia nel taglio manuale della pietra, che colpo dopo colpo hanno modellato le viscere della terra. Questi uomini ci hanno regalato una monumentale opera che attende di essere pienamente riscoperta, ripristinata e messa in sicurezza per garantire alle future generazioni il ricordo della tenacia, intraprendenza e capacità dei Cavatori monferrini. Tramite l’iniziativa dell’Ecomuseo della Pietra da Cantoni e della nascente omonima Fondazione, è possibile auspicare ed intravedere la possibilità di restituire alla collettività almeno una parte dei vuoti ipogei, con la realizzazione di un nuovo percorso turistico, culturale ed ambientale di forte impatto emotivo.